sabato 21 aprile 2012

E dopo aver stra-amato?

A volte accade di sentirsi commossi nel profondo, più del solito, addirittura.
A volte accadono fatti che ti sovrastano.
A volte diviene certezza quella che credevi sensazione, che Dio sta nei tuoi pressi, abita qui con te.
A volte la realtà supera la fantasia pur eccellente che sai di avere.
A volte Dio è più grande di sé.
A volte piangi, e non sai perché. Ovvero: lo sai bene, ma temi di rovinare tutto nel dirlo. Troppo grande.
A volte piangere e ridere si fondono.
A volte potresti morire in quel momento, che il passaggio sarebbe davvero indolore.


Giusto recentemente, nel corso di una lunga telefonata, ribadivo una delle cose più belle che sperimento in questo periodo. Ovvero: vedere le cose con gli occhi di Dio, vivere col suo cuore, avere i suoi sentimenti. E quindi, innanzitutto: misericordia.
Sarebbe da citare Paolo, ancora una volta: la carità tutto copre, tutto crede, tutto… ama. Tutto ama, non avrà mai fine!

E poi rendersi conto, confrontandoti duramente con chi vede le cose in maniera diversa, che stai proprio e pervicacemente vivendo questa parola: dopo aver stra-amato… si ama ancora. Senza limite quasi. Senza stanchezza. Ogni volta superi il tuo “record” personale. Inimmaginabile. E finalmente: questa la tua vita, oggi.

Un’amica mi racconta della sua Pasquetta, il lunedì di Pasqua, un pomeriggio con tante persone, tante coppie. Una sola erano marito e moglie, le altre tutte in nuove unioni. Lei era sola, e molto triste, con le figlie che stavano col padre, altrove. Tra coloro che organizzavano la giornata, attività, divertimenti, uno brillava in modo particolare, come il più felice. Poi ad un certo punto si son trovati a scambiare due parole, e lui le ha confidato che i suoi week end sono impregnati di grande dolore, vorrebbe non arrivassero mai. Mi ha detto di una quantità immane di dolore che circolava quel giorno di festa in quel gruppo festante.

In una recente lettera scrivevo che nel vivere è importante avere il cuore sereno, ovvero la certezza di fare le cose giuste. Magari col cuore sanguinante, ma questo diviene secondario. Non può esistere felicità se nel fondo sai che stai facendo sbagliato. E questo ogni essere umano può capirlo, specie chi ha fatto esperienza di Dio. Anche se magari tutto passa in secondo piano, immersi in vite altrui per sopravvivere, col cuore magari impietrito. O distratto, o gaudente.

Mi scrive Laura: “E' da un anno che leggo il tuo blog di tanto in tanto. Posso dirti che mi sembri "cresciuto"? Ti percepisco più sereno e più aperto, e ne sono felice. E' un'impressione che corrisponde al tuo vissuto?”

Corrisponde, cara Laura. Mi costringi a fare analisi del mio vivere, e vedo che corrisponde in pieno.
A volte la salita pare dura, ma si continua, si svalica, si respira aria sempre più pura. Il panorama poi… a volte è indicibile, come oggi.

Dopo stra-amato, si ama ancora. Un programma di vita che è un affare. Per sempre.

(foto mia, il melo in fiore, 21 aprile 2012)

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