Tempo fa, avevo ospiti a cena. Uno dei presenti si guarda attorno, mi fa qualche domanda, poi sbotta: “Ma tu come fai a vivere? La sera non vai al bar, e stai pure senza televisione?!”
Beh, vivo meglio!
Da anni, senza televisione. Iniziai nel ‘94, tagliando i telegiornali che mi erano divenuti insopportabili. Qualcosa mi era sopravvissuto, tra intrattenimento e attualità. E mai la TV era accesa durante pranzo o cena. Abbiamo sempre privilegiato il colloquio, facendo crescere i ragazzi in questo clima. Quando poi si ruppe il televisore, riuscii a non ricomprarlo.
E furono anni in cui i ragazzi, in piena crescita, adoperarono il loro tempo, altrimenti passivo davanti ad un tubo catodico, in attività nuove e coinvolgenti. Chi lesse una settantina di libri in un anno, chi imparò e prese gusto a giocare a carte…
Io nel frattempo mi ero disintossicato del tutto, e da allora vivo benissimo senza il fastidio della TV. Sì, fastidio. Una cosa che ti toglie il tempo, la vita, vuole ridurti alla passività, inculcarti valori al contrario.
Certo, non tutto è così. E poi, in fondo la televisione è neutra di per sé, non è negativa né positiva: dipende da come la usa chi la produce e chi la subisce. Ma io vedo un imbarbarimento progressivo…
Per cui quando poi è nato il web mi ci son trovato in pieno. Sono io che decido cosa come quando e perché leggere, o udire o vedere. Mi son ripreso la mia libertà.
Stare soli non è facile, e certo capisco bene quanto la TV possa essere una compagnia, aiutare anche nella vita. Quando son venuto qui nell'eremo ben due amici volevano regalarmi un televisore! Ma io ho scelto la linea dura, controcorrente (per la verità non ci ho sofferto): niente TV per scelta.
Silenzio e solitudine. Non so se possono essere ricetta valida per chiunque, ovunque e comunque. Per me lo sono stati.
L’altra sera, tra una telefonata, una email e appunti per il blog, sono andato ad approfondire una notizia. Una "grande novità": un sito che propone incontri tra persone sposate! Sinora evidentemente si sapeva solo di siti per far incontrare single.
Ma la cosa interessante è lo slogan, che pare abbia fruttato già dodici milioni di utenti (non viene detto dove, ma credo sia negli USA): “La vita è breve, fatti un amante!”.
Ovvero: dodici milioni di persone sposate che stanno cercando un amante via web.
Persone coniugate, ma che evidentemente si sentono sole, insoddisfatte, scontente. Insomma, c’è un problema, altrimenti perché farsi un amante?
Certo, mai la vita matrimoniale realizza il sogno dei fidanzati.
Pur con sfumature diverse, sempre ci si scontra con la disillusione, la delusione dell’altro (è sempre l'altro!). Si viene sommersi dalla vita di tutti i giorni, muoiono romanticismi, sogni, progettualità, confidenza. Tanto è vero che è nato il detto: “Il matrimonio è la tomba dell’amore”.
In fondo, questo ragionamento me lo sento proporre quasi tutti i giorni: “Rifatti una vita, non vivere di sogno!” E io a spiegare che sono sposato, che sto vivendo appieno il mio matrimonio, seppur certo anomalo e non facile: la reciprocità è fondamentale in una coppia. Sennò che coppia è?
Di recente ho avuto un problema al ginocchio sinistro, molto dolore, impossibilità a piegarlo. Quindi claudicante, grande fatica nel camminare e specie nel fare le ripide scale, qui nel mio eremo. E mi son detto: “Meno male che il destro, che poi sembrava il più fragile, un po’ funziona, sennò!”.
Solo dopo mi son reso conto della verità che stavo scoprendo, stupefatto: questo è il matrimonio. Se uno dei due non funziona, l’altro funziona doppio! E se si fermasse pure il ginocchio destro?
Altro che tomba.
Il matrimonio, quello vero, è la tromba dell’amore.
E a volte la vita va oltre i sogni dei fidanzati, molto oltre…
(foto mia, Notte noir, L'Aquila 2006)
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