mercoledì 2 luglio 2014

Abbà, Padre!

Sono in discreto ritardo sui miei programmi, in tutto, non solo nello scrivere come e quanto vorrei. Il mondo mi si è fermato più volte, in questi giorni, e ancora si fermerà. Una sensazione strana, anomala.

Sabato notte, dopo una grigliata di carne con le mie figlie, sono andato in cerca di una tabaccheria per ricomprare Toscani Garibaldi, dopo circa una dozzina d’anni che ho smesso di fumarne. Poi uno me lo son fumato in terrazza, al fresco e al buio, contemplando l'indicibile mare di stelle di giugno. Qui sotto casa tantissime lucciole in volo e rane che gracidavano: tutti maschi in cerca di accoppiamento.

Non so cosa stia accadendo.
Sarà questa guerra a cui mi preparo (ancora non dichiarata fuori, ma poco manca) in difesa del matrimonio, sarà che non ne posso più delle cose approssimate, della vita che urge e vola, delle sere solitarie. Son diverse notti che quasi non dormo, il tempo fugacissimo, ed io sto diventando un baccaglione insopportabile, ma altro non posso, né debbo.
Devo dire e fare la Verità, almeno per quanto mi risulta. Non posso tacere più.
Stamani sono andato a cercare una persona che avevo mal-trattato (avendo comunque io delle valide motivazioni) per chiedergli scusa. C’è stato un ciack. Tutto cambiato, un rapporto nuovo.

Di recente la mia amica Anna, dicendo che partiva in vacanza col marito, ha affermato che non poteva immaginare le mie vacanze (mie e dei separati “soli”), che vacanze di riposo non sono. È vero. In questo squarcio di vita sento molta stanchezza sulle spalle, forse troppa.
Mi lamento, eppure ho tanti amici molto provati dall’esistenza. Talmente provati da non più riuscire a dire “Abbà Padre!”. E dinanzi a loro mi scopro inerme e senza parole più.

Non so come sarà il tempo che mi resta. Ma vorrei viverlo nel solo presente.

Ci sono sere che è meglio non guardare il cielo 
Troppa è la “tramontosa” luce che tutto inonda 
Troppa la brezza che evoca paradisi impossibili 
Troppo è il grano che cresce e cresce e cresce 
Troppo è nell’aere il profumo del cielo 
Troppo è lo sbando del cuore a tutto questo 

Alla nostalgia 

Al sogno della sposa 
Al sogno della sposa in Dio 
Al sogno di Dio tra gli sposi 
Al Cielo di un tempo 
conosciuto e dimenticato e superato
Al Cielo del tempo futuro 
sconosciuto e inimmaginabile e forse troppo e forse impossibile...

(foto mia, Dolomiti 1979)

1 commento:

  1. Caro Paolo ho letto il tuo ultimo post e mi sento anche emozionalmente vicino.
    Questa avventura che il Padre ci ha proposto ci sta mettendo a dura prova.
    Le nostre paure sono visibili e tangibili.
    Il tempo scorre veloce ed anche se ci sentiamo leoni, spesso ci riduciamo ad agnelli da immolare.
    Quanto sono vere le parole di Anna che vacanze senza meta senza la nostra metà.
    Ne prendiamo atto; sappiamo che dobbiamo lasciare liberi perchè la libertà di Dio non costringe nessuno.
    Noi vorremmo nel nostro egoismo che le cose tornassero nel loro giusto verso secondo la testimonianza data dinanzi la Chiesa tutta ma ciò probabilmente non avverrà forse anche per la nostra misera fede.
    Ci rimane però la consapevolezza che non ci sono altre vie da intraprendere se non testimoniare con il sangue l'Unità.
    Questa è l'unica certezza che ci rimane, pertanto avanti così e... che lo Spirito Santo ci tenga x mano. Grazie.

    Marcello

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