Una domenica di pioggia, siamo fuori stagione, son costretto a cambiare programmi. Mi invento di fare un dolce per i ragazzi, in base a quanto ho disponibile.
Poi incidentalmente, tra una telefonata e un’altra, sul web mi trovo sotto gli occhi un titolo che non posso sorvolare: Non mi sposerò più. È di un blog ove si commenta un libro appena uscito, scritto da una giornalista che presumo stia vivendo dentro questa follia. Mi sento molto coinvolto e cedo alla tentazione di scrivere, dissentendo da quanto leggo: “…no a quei giuramenti assoluti su un sentimento che invece è tanto fragile… Bastava non essere sposati, bastava non credere in un ideale romantico”.
Ho la sensazione che in giro ci sia un poco di confusione. Perché dire “solo” di un sentimento, riguardo al matrimonio? Certo che è fragile, anzi fragilissimo: come può tenere in piedi una vita insieme? Questa società pare aver dimenticato l’altro aspetto del matrimonio, che è l’impegno. Ovvero: l’amore.
La mia generazione, tantissimi anni fa, parve apprendere molto dall’Erich Fromm di “Innamoramento e amore” (di cui non ricordo praticamente nulla) ma già il titolo dice tutto, comunque.
Oramai ci si ferma sempre e solo alla prima parte, l’innamoramento che, appunto, è altro dall’amore. Fondamentale nell’inizio di una relazione, ma se poi non si evolve in amore? E come è possibile vivere assieme un’esistenza?
Tempo fa mi trovai nel pieno di un’ennesima discussione tra due persone a me care. Reciprocamente si dicevano, anzi si urlavano, che se quarant’anni prima avessero saputo come era fatto l’altro… e tutto terminava con la classica imprecazione: ”Maledetto il giorno che ti ho sposato!”
Mi piace ricordare un grande uomo, Spartaco Lucarini. E una sua frase, tra le tante: “Il matrimonio comincia quando non si ama più la moglie solo perché piace, ma perché è la moglie”. Sembra una provocazione, specie di questi tempi. È la perfetta antitesi al “sentimento” imperante. Ma da quel che capisco direi che è proprio quanto serve, e troppo spesso manca, ai rapporti coniugali (e lo comprendo molto bene, dormendo solo da quasi dieci anni... non proprio una tranquilla passeggiata).
Che poi questa cosa va spiegata bene, e forse manco si comprende, se non si vive.
Perché ad un certo punto l’amore produce innamoramento: dopo il passaggio sentimento / impegno… ritorna pure il sentimento! Il frutto dell’amore è infatti l’innamoramento, ovvero il sentimento profondo che non teme oblii né maremoti del cuore. Ovvero la realizzazione piena, che è sentimento e impegno, innamoramento e amore…
Il blog di cui sopra ha, tra i vari commenti: “Matrimonio stranezza sociologica. Mi appare una stranezza senza capo né coda. Privarsi della propria libertà. Volersi privare del proprio per spartirlo con qualcuno. Non solo i soldi, ma soprattutto lo spazio e il tempo. Se si è sposati, immagino che almeno un po’ di tempo insieme bisogna passarlo, inevitabilmente. Addirittura spartire il letto. Mi prenderebbe l’ansia e la claustrofobia solo a dover dividere la stanza, figuriamoci il letto. Non si è signori e padroni neanche di una stanza e di un letto.
Razionalmente, credo che alcuni si sposano (o convivono) quando pianificano di avere figli, perché è già pesante in due, figuriamoci da soli. Forse alcuni si sposano perché si usa, come scrivono parecchi commentatori, ma anche ciò mi è incomprensibile. In fin dei conti è bello che siamo tutti diversi e ognuno con i propri gusti e stranezze”.
Già tanti anni fa, Alberto Sordi, alla ricorrente domanda sul suo non sposarsi, soavemente rispondeva: “Cheee? E che mi metto una sconosciuta dentro casa?” Praticamente, un precursore dei tempi.
Ma certo che sposarsi oggi è follia piena, evidente. Non ci sono più le certezze (?!) di un tempo, di solidità, di fedeltà, del “per sempre”. E forse è ancora più bello e più vero sposarsi oggi.
Auguri a chi lo fa, controcorrente. Ma soprattutto: testa sulle spalle, consapevolezza estrema, sincerità assoluta, disillusione e tanta capacità al sacrificio. E il “per sempre” può realizzarsi. Con grande gioia e pienezza di realizzazione.
Altrimenti chiamatemi, che vi spiego tutto (beh, quasi!) il negativo che può esservi tra un uomo e una donna.
E come farlo divenire positivo.
Insieme. E per sempre.
(foto mia, Assisi 2009)
Ciao Paolo,
RispondiEliminaè davvero sempre bello leggerti, un po' come la sensazione di salire su qualche cima...
Non ho capacità né tempo (ma nemmeno voglia!)di disquisire dottamente sul tema; solo mi viene di dire che la fedeltà e il "per sempre" sono le categorie fondamentali dell'amore coniugale, pur dentro una trama di difficoltà e contraddizoni. Ma un pensiero che mi si è presentato alla mente, è che il matrimonio è esaltato dalla vocazione alla verginità consacrata, in questa si comprende quanto l'amore agogna alla radicale donazione di sé, che non vuole perciò trattenersi nulla, nemmeno un'"uscita di sicurezza".
Alla prossima (la bellezza della relazione uomo-donna può trovare linee varie di bellezza, per questo ti aggiungo sotto dei versi)
I colori e la Luce
Mi ci è voluto tempo
Ma si è aperto ai miei occhi
Un paesaggio luminosissimo di cieli
Ciò può accadere solo con quella parola
Che si fa eco di un’altra Parola
Solo quando la voce canta
L’Inudibile detto
O l’Udibile appena soffiato
Dalle labbra socchiuse in preghiera.
Un altro dei tuoi bellissimi doni
Madre zingara che porti ai figli
I tesori scartati e rimasti nascosti.
Sorella dai piedi candidi di giglio
Spandi il profumo dei fiori
Cresciuti nella solitudine delle Vetta
I colori e la Luce.
Nando
PAOLO, è BELLISSIMO QUELLO CHE SCRIVI.. QUESTO FATTO DELL'AMORE COME "IMPEGNO" MI HA SEMPRE AFFASCINATA TANTO.. SOLO CHE METTERLO IN PRATICA è DIFFICILE, SOPRATTUTTO QUANDO VEDI EMERGERE DEI LIMITI DELL'ALTRO O ANCHE QUANDO VEDI LE TUE STESSE DEBOLEZZE, SOPRATTUTTO DOPO TANTE CADUTE CAUSATE DALLE TUE IMPERFEZIONI, SCHEMI, CONVINZIONI E ASPETTATIVE ( TENDENZA ALLA CRITICA O DESIDERIO CHE TUTTO DEVE ESSERE COME TU L'HAI IMMAGINATO..)... CREDI DI NON ESSERNE CAPACE! IL SEGRETO X RICOMINCIARE QUAL è? COME FAI A VEDERE L'ALTRO, TE STESSO E IL RAPPORTO SEMPRE NUOVO E NON CADERE NELLA TENTAZIONE DI STARE ALLA FINESTRA A GIUDICARE E MOLLARE TUTTO PERCHè è PIù FACILE COSì?
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