Un urgente bisogno di comunicare, unito ad una sensazione fortissima - e dolorosa - di tempo che passa, mi spingono tenacemente a (tentare di) riprendere a scrivere qui. Presumo uno scrivere diverso, perché questa è un'altra epoca dell'esistenza e io sono sì quello di ieri ma soprattutto la sommatoria di ciò che ero dieci anni fa e ancora prima e soprattutto oggi.
Probabilmente sarò ridondante ripetitivo magari pure antipatico.
Uno stimolo a scrivere mi sorge da Battiato "che cosa resterà di me del transito terrestre, di tutte le impressioni che ho preso in questa vita....". Ecco, proviamo a lasciare qualche altra impressione!
E sempre vero comunque rimane il mio Silone quando asserisce: Chi è tornato dall'inferno ha il dovere di comunicare. Il mio ritorno dall'inferno risale oramai a una ventina d'anni fa, però quei tempi di deserto duro sono più che mai parte del mio vivere odierno.
Tantissimi anni fa, 1978, scrissi due paginette di vita quotidiana sul periodico Cittanuova. Il mio amico Giuseppe, divenuto poi direttore della rivista, commentò che avevo uno stile particolare, avvincente, fotografico, che dovevo scrivere. Cosa che poi ho preso a fare con questo blog, ma naturalmente il pensiero ogni tanto corre alla carta stampata, una specie di sogno... Per quelli della mia generazione la carta stampata rimane comunque un mito, anche se poi non posso non constatare i vantaggi dello scrivere qui sul web: libertà immediatezza diffusione capillarità. Scrivere un libro è altro dallo scrivere qui, nel bene e nel male.
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