domenica 1 settembre 2019

Ma mica sei normale!



Primo settembre, domenica, mattina. Qui da me ci sta un clima meraviglioso, ora, seppure con una certa umidità nell'aere, forse ripioverà nel pomeriggio. Ma è ventilato, in terrazza si sta una goduria, son qui a scrivere, anzi a meditare e poi scrivere.
Accade che incontri creature deliziose che ti raccontano, a freddo, particolari della propria esistenza, e intuisci che forse non è casuale. Che parrebbe essere un tentativo di confidenza ulteriore, forse un approccio.
E qui solo in Cielo sanno quel che vivo. Il tempo galoppa, sempre più, la solitudine si sente, a volte pare spaccare il cuore, pesa. Manca la condivisione, quella gioiosa ma persino quando litigiosa: condivisione di vita è pure litigare, se e quando necessita. Solitudine vissuta in un matrimonio atipico, come da innumerevole tempo oramai. Nella gioia di poter chiamare Dio col nome familiare di Padre. E pure nella certezza di fare le cose giuste, anzi la sola cosa giusta possibile. Sposato sono, vivo con l'anello nuziale all'anulare sinistro. D'altronde il matrimonio cristiano è con il coniuge, anche, ma è ben altro, è impegno con Dio. La natura del separato che permane nel suo matrimonio, in nome del sacramento ricevuto e del connubio primario col suo Dio, è di norma, sovrapponibile molto bene all'Abbandonato. Ci sta una sostanzialmente precisa coincidenza, basta aprire occhi e cuore e farne esperienza. Vivere nella propria carne il Dio di questa tormentata epoca è di fatto una grazia.
Vero è che paio sprecato, in diversi me lo ripetono. Sprecato, che tanto potrei dare e fare, riciclandomi in altro rapporto. D'altronde sono stato "abbandonato" e oggi pare pure cambiare l'atteggiamento di una certa chiesa "divenuta" comprensiva, tollerante, misericordiosa, per via di tale "etica della situazione"...
E tutte queste consapevolezze, che vanno affrontate e non eluse, fanno bene al cuore. Sì, perché come diceva qualcuna, bisogna vivere qui, oggi, col cuore di là: avere il senso dell'Eterno in ogni momento presente in terra.
Passa presto la scena di questo mondo.

Ho di recente visto su youtube una commedia di Eduardo: Sabato, domenica e lunedì, con regia televisiva di Paolo Sorrentino, interprete il grande Beppe Servillo. Una storia umana, bellissima. Consiglio di vederla, si reperisce facilmente, son due ore abbondanti di grande teatro!

Da qualche tempo, credo un anno, oramai, i miei capelli crescono crescono crescono. Alla mia età pare cosa disdicevole, e forse pure lo è. La verità è che mi sto divertendo assai, per quanto scomodo e impegnativo. Ma con le scemenze che si fanno nel mondo, a tutti i livelli e di ogni genere, una posso farla pure io? Fatemi partecipare! D'altronde, l'eventuale negativo lo pago solo io, mi sembra.
Accade che qualcuno, molto bonariamente e con affetto, di tanto in tanto mi fa: "Ma mica sei normale!?" (in realtà forse riferito più al mio stato di vita che ai capelli...) Normale a me? Un tempo mi pareva un problema, non sentirmi "nella norma", specie quando ero giovane. Poi ci son passato, "nella norma" per circa un ventennio, probabilmente inevitabile per giungere a capire, e son tornato abbastanza anomalo, vivaddio.
No, non sono normale. E comunque non sono solo, sto in ottima compagnia, molti più di quanto appaia o i media facciano conoscere. Una realtà silenziosa e dimenticata dal mondo, ma poco cambia.
Davvero, passa presto la scena di questo mondo.

(foto mia, Firenze 2017)

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