
Altro week end d’amore. Son partito ieri mattina molto prima dell’alba, tornerò a mezzanotte se tutto va bene.
In una condizione di vita “normale” il sabato mattina non sarei andato, circondato da ghiaccio, a prendere un treno per recarmi lontano: sarei stato nel mio letto, con la mia sposa. Per poi alzarmi con comodo, preparare il caffè, portarglielo a letto.
Invece vivo in un film incredibile, che non ho scritto io, e nemmeno immaginato.
Per essere sicuro di svegliarmi ho messo due sveglie, e chiesto a mio figlio di telefonarmi: sta dall’altra parte del globo, per lui è pieno giorno. Ma tanto ero sveglio!
Tra l’altro negli scorsi giorni ho avuto un piccolo incidente domestico, e credo di avere una costola lesionata, in un punto molto doloroso. Pomate e antidolorifici, nulla pare attenuare. Ma credo faccia parte del gioco pure questo.
Da qualche tempo mi trovo a vivere realtà più grandi di me. O forse le vivevo già, ma diversa è la consapevolezza.
Quando incontro esistenze con dolori, tanti e immani, e l’animo mi si apre e pare non avere fine.
Quando incontro lacrime e sorrisi, sorrisi “anomali” che scaturiscono da vite immolate all’Amore, con radici a volte “umanamente” impossibili.
Quando stabilisco rapporti, istantanei e abissali, con persone mai viste e di cui poi scordo il nome (ahhh i miei poveri neuroni sofferenti... vorrei però dire con Ungaretti “ma nel cuore nessuna croce manca”!)
So che il dolore dell’uomo, e più della donna, è realtà troppo grande per le mie forze, ed entrarvi dentro è il minimo possibile. Vorrei avere la bacchetta magica e riunire sposi e famiglie. Toglierei tutti i dolori, tutti, pure quelli di chi il dolore lo genera, e poi lo soffre più grande ancora.
Ma tutto ciò è assolutamente impossibile, e pure sbagliato: Dio ha donato all’uomo la libertà, e nessuno può toglierla. Che poi conduce ove vuole, e il dolore sulla terra è tanto.
E di questo si parla, del grande “Perché?” che tutti, ovunque, accomuna.
C’è un clima particolarissimo: tutto questo dolore in circolo, il più delle volte risolto e fonte di vita, crea atmosfere indicibili. Questa è la realtà vera, ove l’amore vive reciproco, sanificante, indisturbato.
Quando poi son partito avrei voluto abbracciare e baciare tutti, uno ad uno. Ma lo faccio ora: grazie a voi!
Le dinamiche dell’Amore. Mi rendo conto che è molto, molto più il ricevuto di quel poco, eventuale, donato.
Era lì tra noi il cuore del mondo,
perché lì era la croce del mondo,
perché lì era l'amore del mondo.
E mi risuona dentro, impellente, prepotente, e viene da lontano: “Chi saprà mai ridire le infinite bellezze e novità, gli orizzonti sterminati che contempla un’anima abbandonata all’avventura divina della divina volontà?”
(da una foto mia, agosto 2009)