domenica 29 marzo 2020
I r r e a l e
C'è un silenzio irreale.
Qui da me, nel mio eremitaggio domenicale ma oramai quasi mensile, pocanzi il silenzio era rotto da un prorompente Haendel col suo Messiah. Preciso in tale situazione, storica e personale. Ho fermato la musica, sono in terrazzo all'ascolto del silenzio.
Irreale.
Sembra un post guerra atomica, non si sentono bambini, non passano macchine, oggi tacciono persino i trattori. Sembra l'ora terza, quella del Golgota.
Chissà se l'uomo saprà ritrovarsi, dopo questa vicenda.
Certo, poche cose saranno come prima, a cominciare dal lavoro, dai lavori.
Dice che doveva accadere, prima o poi. L'uomo si era infilato in un canalone scosceso ed andava giù senza freno, sempre più accelerato.
Venerdì 27 marzo assieme a tanti ho partecipato, via web, alla preghiera in piazza san Pietro. Irreale pure quella, ma decisamente intonata.
Qualcuno, estremamente intelligente, non credente, commentando l'ha trovata sbagliata: "Poteva fare tutto dal suo studio, il papa. Così ha mostrato che Dio è morto, con la piazza vuota".
Certo, poteva parlare con Dio in tanti altri modi. Ma questa piazza vuota, la pioggia, il buio che avanza, la benedizione con le sole forze dell'ordine presenti, a distanza, coi loro lampeggiatori blu tenuti fissi, parlano, nel silenzio assordante. Ci siamo tutti immersi nella storia dell'umanità.
La benedizione al nulla, alla piazza vuota. Segno dei tempi, forse non facile da capire.
Sembra l'ora terza, quella del Golgota.
D'altronde proprio di recente mi son trovato dileggiato: "Dove sta il tuo Dio? che Dio esiste? E accade tutto questo?" Davvero, non manca nulla: sembra l'ora terza, quella del Golgota.
Da un po' sto cercando di capire il tempo che viviamo, dal mio punto di osservazione che è di uomo della strada, che pur tante cose ha vissute e interiorizzate.
E ci sta una cosa che di recente mi ha fatto molto piacere, andando a suffragare le mie ipotesi di studio. L'articolo di padre Antonio Spadaro in La Civiltà cattolica di due mesi fa > https://www.laciviltacattolica.it/articolo/sfida-allapocalisse/ : finalmente si comincia a nominare: "Apocalisse".
Ci siamo, quasi direi. Mi son sempre immaginato l'Apocalisse in un certo modo: ma chi sono io per sapere quando e come? Di certo: sembra l'ora terza, quella del Golgota.
Il mondo è fermo, adesso. Silente e fermo. Domenica mattina primaverile, ma ognuno da sé, in casa propria. Non oso pensare a chi vive dentro pochi metri quadrati in un appartamento di città. Immagino quanti divorzi ne nasceranno, quanti ricorsi a psicologi e psichiatri. Credo di essere fortunato, insieme ai campagnoli d'Italia. In genere siamo trattati da cittadini di serie B, è un piccolo riequilibrio, oggi.
C'è un silenzio irreale. Nulla sarà più come prima, tutti dicono, e temono.
Sembra l'ora terza, quella del Golgota.
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