Arghh! Una data importantissima della mia vita, ci stavo già dentro, e senza accorgermene. Grazie!
Venticinque anni or sono, al termine di una discreta agonia - opera di uomini - mio padre partì per la destinazione finale. E non voleva partire! Una vita dura, e una fine ancor più.
Quando lo accompagnammo in chiesa, ci stava un mare di gente che lo attendeva per strada, la chiesa poi piena. Dissi, come tra me: "Tutta questa gente a festeggiare, papà sarà contento!" venni rimbrottato: "Macché festa: questo è un funerale!"
E oggi lo direi ancor più, e con cognizione di causa aumentata. Quello che ho vissuto io in questi anni, e visto vivere, mi porta inevitabilmente a concludere che si “deve” amare. Amare le persone, diffondere gioia se possibile, donare serenità, un sorriso. Che ci si guadagna sempre, oltretutto. Qualcuna insegnava “Vedere Gesù nell’altro”, ma già il Vangelo era chiaro: “Qualunque cosa fatta al minimo…” e, tanto per rimanere nei pressi di “in-separabili”: qualunque cosa fatta in primis al tuo coniuge, alla creatura di cui hai promesso, per sempre(!) di occuparti, di portarla in paradiso… essì, che questo in ultima analisi è il senso del matrimonio.
Il vento di stasera, superbo e freddo, rammenta molto da vicino quella sera di venticinque anni fa, forse un poco meno gelido. Quando sopraggiunse il tramonto, il cielo era di un blu assoluto, le stelle parevano tangibili, tutti intirizziti ed io col cuore decisamente stravolto.
Adesso ero io, nel senso della storia, il prossimo. Di padre in padre, in fondo ci si passa pure questo testimone. E stavo nel pieno della crisi esistenziale, dell’infinito deserto che qualche anno dopo sarebbe poi terminato, al culmine del dolore - quasi una traumatica caduta da cavallo come Saulo - nello svanire della mia sposa.
Già: continuerò ancora a ringraziarla perché, in questo vortice inarrestabile che mai si cheta, pare mi chieda sempre più di amarla col cuore di Dio. Ovvero: nei miei ovvi limiti, ma proiettato “come se"…
D'altronde al termine, ed eccolo - poco manca, di questo mi si chiederà: dell’amore dato, specie a lei, a colei che ho sposato: per me la prima e l’ultima, nell’ordine di Dio.
(foto mia, Assisi 2016)